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 La seconda vita del palazzo ex Enel

La seconda vita del palazzo ex Enel

La riqualificazione totale dell’immobile ha abbinato efficientamento energetico, massimizzazione del comfort per i fruitori e valorizzazione della storia

Il Project Manager Francesco Cecchin racconta gli step dell'intervento

L’intervento ha portato alla riqualificazione dell’edificio realizzato negli anni ’50 in via Carducci su progetto degli architetti Gio Ponti e Antonio Fornaroli per la società Edison e divenuto poi sede dell’Enel.  I lavori hanno permesso di riorganizzare gli spazi interni dei 9 piani fuori terra, migliorando l’ambiente di lavoro per i futuri fruitori, secondo le esigenze del committente. Carron ha seguito anche l’ingegnerizzazione delle migliori tecnologie impiantistiche per massimizzare il comfort dell’edificio, di superficie complessiva pari a 12.500 mq. I lavori sono stati preceduti da un’attenta campagna di sondaggi atta alla ricerca e ritrovamento di sostanze nocive all’uomo come fibre minerali e amianto, purtroppo molto spesso presenti nei materiali usati molti anni fa, mettendo in atto un’operazione di bonifica a tutela dei fruitori e delle maestranze. Attraverso uno strip-out interno di tutte le opere edili ed impiantistiche sono stati riportati al grezzo i locali creando poi la nuova configurazione con partizioni in cartongesso.

L’efficientamento energetico è stato raggiunto grazie al nuovo cappotto interno, alla posa di serramenti ad alta efficienza energetica e alla realizzazione di un nuovo pacchetto isolante di tutte le coperture piane con pannelli di coibentazione rivestiti da un manto impermeabile.

Tra i punti di complessità dell’intervento, la movimentazione dei materiali, che ha implicato articolati turni di interventi a mano: numerosi operai hanno distribuito tonnellate di tubi, cavi elettrici, pannelli di cartongesso, piastrelle, pavimenti metallici, vetri, finestre, materiali isolanti ed impermeabilizzanti, macchinari e sacchi di materiali premiscelati.

La sfida più ardua: la sostituzione del manto di copertura coordinato con porzioni di impermeabilizzazioni provvisorie a cucitura delle esistenti per garantire il mantenimento del fuori acqua ai piani sottostanti dove si realizzavano le opere a secco.

Gli aspetti di cui la squadra Carron è più fiera: Il restauro delle facciate esterne rivestite in tessere di mosaico delle facciate, per cui si è operato un dettagliato rilievo delle aree in fase di distacco e un’analisi chimica e fisica del paramento in tutti i suoi componenti, fino a giungere alla procedura di consolidamento basata su iniezioni di appositi formulati epossidici. Le porzioni di mosaico mancanti a causa di passati distacchi sono state integrate mediante tessere appositamente generate ad esatta riproduzione di quelle adottate all’epoca dall’architetto Ponti dopo lun ungo studio e una accurata selezione del produttore.

Il principale punto di forza del cantiere: la logistica sapientemente pianificata per ogni attività con fornitura dei materiali senza generare accumuli nei piani che avrebbero intralciato il normale iter.

SCHEDA INTERVENTO:
Committente:
Westinvest Gesellschaft mbH

Luogo: Via Giosuè Carducci, 1-3 (MI)

Data inizio lavori: 31/01/2017

Data fine lavori: 25/05/2018

Tipo di opera: Direzionale

Importo lavori: euro 10.500.000

General Manager: Arch. Maraschin Andrea

Project Manager: Geom. Cecchin Francesco

Site Manager: Geom. Pistorello Ezio Paolo

Site Cost Controller: Arch. Tribelli Marco
 

IL PERSONALE COINVOLTO

22 imprese per opere edili

11 imprese per impianti tecnologici

5 imprese per impianti elettrici

80 persone giorno presenti negli ultimi 6 mesi
 

I NUMERI DEL CANTIERE

700 mq di superficie media di intervento per piano dal piano 1 al piano 9

15.000 mq di lastra in cartongesso

4.700 mq di pavimento sopraelevato

1.500 mq di rivestimenti in gres porcellanato

600 mq di pavimento in legno

200 mq di pavimento in moquette

50.000 ml di cavo elettrico

2.300 corpi illuminanti

6.000 ml di tubo in rame

3.500 mq di canali in alluminio